Mondoperaio
Associazione Riaprire i Navigli



  • 29 novembre 2005 - Intervento in Senato sulla ex Cirielli

    910a SEDUTA PUBBLICA (Pomeridiana)

    La sua parte politica voterà contro il provvedimento contrario ai principi di civiltà giuridica. L´irragionevole diminuzione dei tempi di prescrizione, da cui non consegue alcuna accelerazione dei procedimenti giudiziari, lede il principio di obbligatorietà dell´azione penale. Analogamente, la modulazione dei tempi di prescrizione in ragione delle vicende dei singoli imputati e non della gravità dei reati rischia di lasciare impuniti, perché non recidivi, i responsabili di reati gravissimi contro la persona, l´interesse pubblico e lo Stato. Quanto mai dannosa appare altresì l´amnistia strisciante che ne conseguirebbe, in contraddizione con gli scopi che si prefigge la legge.
    I socialisti dello SDI e i senatori della Rosa nel pugno sono contrari ad ogni normativa pensata per favorire o colpire chicchessia.
    Il provvedimento in esame, al di là degli emendamenti approvati dalla Camera, peraltro discutibili, porta con sé un grave vizio di origine. Si tratta comunque di una legge pasticciata, di un grave errore che non fa i conti con la nostra civiltà giuridica.
    Il disegno di legge prevede una irragionevole diminuzione dei tempi di prescrizione, senza stabilire alcuna certezza che i processi possano essere accelerati. Ne va di mezzo così il principio fondamentale della obbligatorietà dell´azione penale ma anche quello costituzionale della ragionevole durata dei processi. Il provvedimento differenzia i tempi di prescrizione non in ragione della gravità dei reati ma in funzione della storia del singolo imputato.
    In base a un nostro primo giudizio profondamente negativo, il disegno di legge non affronta seriamente neppure il problema delle prescrizioni e di fatto discrimina tutti coloro che non hanno possibilità di attivare difese processuali particolarmente efficaci e costose. In questo senso - l´abbiamo già denunciato alla Camera - riteniamo che questa legge sia una legge di classe, che favorisce i più forti e penalizza i più deboli.
    A fronte di queste aberrazioni, il cosiddetto giro di vite per i recidivi rischia di colpire i ladri di polli in flagranza di reato, ma lascia impuniti, perché non processati e quindi non recidivi, i responsabili di reati gravissimi che coinvolgono la sicurezza del cittadino: quelli contro la persona, quelli contro l´interesse pubblico e quelli contro lo Stato.
    Ma i guasti non finiscono qui. E´ - secondo noi - una legge profondamente contraddittoria: da un lato, infatti, comporta l´allungamento dei tempi di carcerazione per la nuova figura dei recidivi reiterati, andando ad aggravare la già difficilissima situazione carceraria, dall´altro, introduce un´amnistia strisciante e di classe.
    Vede, collega Borea, noi socialisti della Rosa nel pugno non siamo, come lei sostiene, per un´amnistia per tutti, non siamo per un´amnistia generalizzata, ma per un´amnistia giusta, che valga per chiunque, a parità di reati e a parità di pene da scontare. Non vogliamo, come in questo caso, un´amnistia senza paletti e lasciata, come questa, al caso delle singole vicende processuali.
    Per tutte queste ragioni, noi riteniamo questa legge un grave errore commesso da questa maggioranza alla fine della legislatura e noi socialisti, in nome di una giustizia giusta, che anche questa volta non viene perseguita, voteremo contro questo disegno di legge.

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