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MILANO, SOCIALISTI (PS), FIERA DI MILANO: NUOVO CASO DI INEFFICIENZA - Giovedi, 27 Marzo 2008 |
“L’ennesima prova della grande capacità manageriale e di Governo del Presidente Formigoni e della sua maggioranza si sintetizza nel caso Fiera di Milano Spa che ha presentato nei giorni scorsi risultati economici in perdita, che costituiscono la peggior performance fra le grandi società fieristiche d’Europa.”
Lo hanno dichiarato Franco D’Alfonso, del Partito Socialista milanese e Roberto Biscardini, capolista alla Camera che hanno aggiunto:
“E’ clamoroso come la maggioranza di centrodestra della Regione ripeta gli stessi schemi di azione e gli stessi errori di gestione, arrivando a risultati inevitabilmente catastrofici, per Malpensa e per la Fiera. La cronistoria è identica: si comincia con la corsa all’inaugurazione delle due strutture senza che siano realizzate le infrastrutture di collegamento. Si prosegue affidando l’appalto della gestione ad una parte ben definita della propria maggioranza (la Lega per Malpensa, Comunione e Liberazione per la Fiera), che mette in opera una gestione clientelare a proprietario unico che in Lombardia non si era mai vista prima. Come logica conseguenza si ottengono risultati da società sudamericana (la Sea ha performance di efficienza in rapporto 3 a 1 rispetto alla stessa Sacbo di Orio al Serio, e l’amministratore delegato di Fiera Spa, Artusi, presenta i risultati economici dichiarando che “si è perso meno di quanto avevamo detto lo scorso anno”).
Non c’è neppure per Fiera – aggiungono D’Alfonso e Biscardini – un’idea strategica di sviluppo e si scaricano tutte le attese e le speranze su fatti esterni sui quali la gestione non ha responsabilità dirette: Malpensa è nelle mani di Alitalia, la Fiera viene messa nelle mani dell’Expo sulla quale si è costretti a giocare tutte le carte compresa “la manche” immobiliare a trazione Comunione e Liberazione.
I socialisti milanesi e lombardi – concludono D’Alfonso e Biscardini – si sono assunti il compito di incalzare la gestione inefficiente e clientelare del centrodestra lombardo, attraverso il linguaggio della verità e della forza dei fatti. Fatti che dimostrano come la capacità di gestione pubblica assicurata a Milano ed alla Lombardia del socialismo municipale e riformista è stata distrutta dalla peggiore pratica clientelare basata sul sistema del feudalesimo politico, che sopravvive indicando la responsabilità di altri per non dare conto dei propri fallimenti.”
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