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CITTA’ DELLA SALUTE, BISCARDINI, SCRIVE A FORMIGONI E METTE IN CAMPO L’AREA DELL’ORTOMERCATO - Sabato, 21 Aprile 2012 |
Roberto Biscardini, socialista, già Consigliere Regionale e oggi Presidente della Commissione urbanistica di Palazzo Marino ha inviato a Roberto Formigoni questa lettera aperta:
“Caro Formigoni visto che la Regione ha avocato a sè, in modo discutibile, la scelta della localizzazione della Città della Salute, demandando l’esame delle proposte sul tavolo ad uno strano Collegio di Vigilanza (bei tempi quando le istituzioni non rinunciavano a fare pianificazione e i consigli regionali o comunali decidevano mettendoci la faccia) ti chiedo che possa essere valutata anche un’altra ipotesi che metto sul tavolo per amore di chi vorrebbe una strategia urbanistica meno casuale. Mi riferisco alle aree già libere dell’Ortomercato quelle in viale Molise, via Lombroso, con possibilità di espansione anche verso via Piranesi, servitissime dal punto di vista della rete dei trasporti esistente, a ridosso della Stazione del Passante di Porta Vittoria, con l’indubbio vantaggio di realizzare un trasferimento dell’Istituto Besta e dell’Istituto dei Tumori non molto distante dalla attuali sedi di Città studi. Non precipitare su nuove scelte non sarebbe male, visti gli errori e le cantonate già prese in passato. A questo proposito rifaccio una brevissima cronistoria per gli uomini di poca memoria.
Nel 2009 Masseroli annuncia la nascita della Città della Salute vicino al Sacco “La periferia diventa città”. Nel 2010 la Regione si rende giustamente conto che quel progetto non è realizzabile ed è economicamente insostenibile. Si muove il Comune di Milano che prospetta l’area di Porto di Mare, una volta preso atto che la Città della Giustizia là non ha più consistenza (anche se nessuno lo ha deciso). Ma passano pochi mesi e nel gioco dell’oca della ricerca dell’area giusta si fa avanti il Comune di Sesto che mette sul tavolo la disponibilità delle aree Falck, d’altra parte con il mercato immobiliare in flessione la proposta ha un suo senso. Ma arriva nuovamente a ruota il Comune di Milano che avanza l’ipotesi dell’area dalla Caserma Perrucchetti, che avrebbe il vantaggio di non far uscire da Milano due importanti istituzioni sanitarie milanesi. Sesto protesta perchè bisognerebbe ragionare in logica di città metropolitana, ma l’argomento non convince né per chi è pro né per chi è contro. La verità è che le istituzioni stanno certificando la rinuncia a fare pianificazione. Non ci si è finora mossi nella logica di scegliere il luogo giusto per la funzione nuova da insediare, ma purtroppo si è partiti dall’offerta delle aree libere a disposizione, o divenute libera per effetto di scelte sbagliate a monte, indipendentemente che fossero valutate complessivamente dal puto di vista urbanistico generale. Penso che ci sia ancora tempo per rimediare agli errori fin qui compiuti. Nella povertà culturale della politica c’è anche questo modo di fare.”
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