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LOMBARDIA, BISCARDINI, PROPONE AD AMBROSOLI UN TERRENO SUI CUI CONFRONTARSI - Giovedi, 15 Novembre 2012 |
Biscardini propone ad Ambrosoli di incontrarci per confrontarsi: “Almeno sulle questioni strategiche, sui principi fondanti della coalizione e sugli elementi principali del programma per la nuova Lombardia. Io ho proposto alcune priorità, lui che ne dice? E’ d’accordo a resettare veramente il sistema di potere impiantato da Formigoni in questi lunghi anni? Lo si può fare concretamente e in modo serio. Ma bisogna farlo con coraggio sapendo di scontentare molti. Sulla politica non abbia troppa paura dei partiti e degli elettori, anche perché da oggi, da quando è sceso in politica non pensi di potersi distinguere molto dai partiti che lo sostengono. L’opinione pubblica non distingue molto tra partiti e politica, anzi sotto accusa è la politica e le sue varie forme di degenerazione, partiti o non partiti compresi. Pertanto la cosiddetta civicità che Ambrosoli invoca non è solo fuori dalla partiti. Ci sono fior fiore di uomini politici e amministratori che hanno contrastato il centrodestra e Formigoni in Lombardia con battaglie tanto nobili quanto dure. E hanno pagato prezzi altissimi A loro va portato rispetto, tanto più che per anni buona parte della cosiddetta società civile è stata assente o persino connivente con quel sistema di potere che è appena crollato. Pertanto il fatto di non avere una tessera di partito in tasca non è di per se un merito. O meglio lo è solo per Grillo, ma non credo che la pensiamo come lui. Io ho fatto per trent’anni il docente universitario e politica, di che società faccio parte? Infine, sulla civicità delle primarie mi permetto di dire che tutte le primarie contengono una grande componente civica, quelle indette dalla coalizione prima della discesa in campo di Ambrosoli, quelle che si decideranno nei prossimi giorni con nuove regole e quelle nazionali. E sono civiche perché sono aperte al voto di tutti gli elettori e non solo agli iscritti dei partiti e perché chi si candida, con senso di responsabilità, lo fa per portare il proprio contributo di idee e di esperienza all’unità della coalizione. I candidati fanno parte tutti dello stesso campo e non a caso si impegnano a sostenere il vincitore. Non c’è un vincitore per definizione e non c’è nessuno che da quel campo può sentirsi fuori.”
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