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  • 19 ottobre 2015 - INTERVENTI NELLA SEDUTA DEL CONSIGLIO COMUNALE DEL 19 OTTOBRE 2015 - delibera N/223 - Autorizzazione alla riduzione della zona di rispetto cimiteriale ed approvazione di modifiche al piano dei servizi del P.G.T. Vigente funzionali al piano di recupero relativo all’ambito n.2 della zona di recupero 8.11 e riguardante le aree tra via Gallarate e via Cefalù.

    INTERVENTI IN BOZZA
    SEDUTA DEL CONSIGLIO COMUNALE
    DEL 19 OTTOBRE 2015
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    omissis
    N/223 - Autorizzazione alla riduzione della zona di rispetto cimiteriale ed approvazione di modifiche al piano dei servizi del P.G.T. Vigente funzionali al piano di recupero relativo all’ambito n.2 della zona di recupero 8.11 e riguardante le aree tra via Gallarate e via Cefalù.

    PRESIDENTE RIZZO: La parola al consigliere Biscardini. Prego.
    CONSIGLIERE BISCARDINI: Grazie, Presidente. Questa delibera è stata naturalmente discussa dalla Commissione Urbanistica. Mi sembra di ricordare che sia stato anche un dibattito approfondito, e non mi sembra che in Commissione siano emersi osservazioni o, addirittura, peggio ancora, contrapposizioni rispetto alla delibera.
    Però, nel merito, voglio ricordare ai Consiglieri che le aree di rispetto cimiteriale sono aree stabilite dalle normative vigenti in ragione del fatto che si possa pensare che ci siano degli eventuali ampliamenti dei cimiteri, cioè il rispetto cimiteriale non è un vincolo ambientale di salvaguardia di coloro che abitano ad una certa distanza dal cimitero, è un vincolo necessario da prevedere per garantire un eventuale ampliamento dei cimitero stessi. Il Consiglio comunale di Milano ha già approvato che non sono prevedibili, da qui ad oltre il 2030, ampliamenti dei cimiteri esistenti, ancorché il fatto che i cimiteri di Milano si trovano tutti in zone fortemente urbanizzate, e nel caso specifico stiamo parlando di un´area che sta a fianco di viale Certosa, nel tratto dal Cimitero Monumentale verso Pero, che, come tutti ricordano se l’hanno percorsa, a fianco, sul lato sinistro andando in giù, è già notevolmente edificata.
    Questo è il tema: non stiamo ridicendo il vincolo e ciò danneggerà qualcuno; stiamo riducendo il vincolo che non verrà utilizzato perché Milano non prevede l´ampliamento dei cimiteri oltre quelli che già ci sono, anche perché in quel caso dovremmo costruire un cimitero proprio su viale Certosa, il che non è ammissibile.
    La seconda considerazione, che io condivido, è che quando ci sono situazioni di questa natura, la valutazione di merito di carattere urbanistico ed architettonico è sul piano, non sul vincolo. Da questo punto di vista, sono state fatte tutte le procedure che hanno in qualche modo, anche con l´ausilio della Commissione Paesaggio, costruito il Piano, nella conformità migliore, con l’esistenza del cimitero esistente. Da questo punto di vista, quindi, mi sento assolutamente sicuro di un procedimento che non viola il paesaggio o il territorio, ma che conforma in qualche modo l´esistenza dell’attività edilizia, ancorché residenziale e non solo in quella zona, con il vicino cimitero, in una posizione di assoluta normalità.
    Mi sembra che le preoccupazioni dei Consiglieri vadano un po’ oltre il tema che abbiamo di fronte, cioè quello che in tutti i casi, qui stiamo parlando del Cimitero Monumentale, ma ce ne saranno altri, dove ci si trova di fronte a cimiteri urbani, necessariamente non sarà possibile amministrare e mantenere a prato delle zone di rispetto cimiteriale, che non hanno alcuna funzione, se il Comune, come ha già deciso, non ha intenzione di aumentare o di estendere le aree cimiteriali.
    PRESIDENTE RIZZO: Grazie, consigliere Biscardini.
    omissis

    N/ 226 – Modifica del Titolo VII – “Decentramento” – articoli da 92 a 100 – e articolo XIV disposizioni transitorie e finali dello Statuto del Comune di Milano.
    Dichiarazione di voto
    PRESIDENTE RIZZO: La parola al consigliere Biscardini.
    CONSIGLIERE BISCARDINI: Voglio anche io testimoniare il fatto che questa sia una delibera importante, voglio testimoniare che, ancorché con un po’ di ritardo, riusciamo, prima della fine della Consiliatura, ad approvare questo provvedimento e mi auguro che siano approvati anche quelli a seguire, in modo che le elezioni del 2016, coincidenti con le elezioni del Consiglio comunale, avvengano con i nuovi sistemi elettorali che stiamo definendo, ed è importante questa delibera, va dato atto non tanto al lavoro che abbiamo svolto noi in questi 5 anni, ma forse alla tenacia di tanti Consiglieri, Consiglieri di Zona e cittadini che anni addietro, ricordo di aver partecipato a dei dibattiti sulle Municipalità di Palazzo Marino forse 20 anni fa e prima ancora c’erano dei Consigli di Quartiere che chiedevano una legittimazione forte della partecipazione popolare nei quartieri, quindi riusciamo a fare un provvedimento che purtroppo le Giunte precedenti, le maggioranze precedenti, nonostante avessero anche loro il fiato sul collo dei Comitati o dei cittadini, non avevano avuto il coraggio di affrontare e di approvare.
    Nel merito credo che ci arriviamo con una certa stanchezza, cioè ci arriviamo in una fase nella quale il dibattito è intorno alle istituzioni, soprattutto alla nascita di nuove istituzioni, avviene in un clima politico molto confuso e forse abbiamo perso anche noi quella spinta, quella carica che avevamo alle spalle dieci o venti anni fa, che era il motivo dominante della discussione, cioè quello non solo di trasferire poteri, la parola “decentrare” non mi è mai piaciuta quando la usava lo Stato nei confronti della Regione, non mi piace oggi se la usa il Comune nei confronti dei Comuni, quindi non decentramento, ma organizzazione di nuove autonomie, di nuovi poteri locali, naturalmente nel nostro caso in forma decentrata.
    Forse abbiamo perso un po’ questa carica, quindi anche il dibattito che abbiamo avuto sulla discussione degli emendamenti è stato un dibattito molto stentato, cioè, in qualche modo obbliga i nuovi Comuni ad avere un’immagine e una somiglianza alla nostra struttura comunale. Sono molto soddisfatto dell’approvazione all’unanimità del mio emendamento che è paradigma di quello che stavo dicendo, cioè la possibilità che i nuovi Municipi possano approvare una loro articolazione interna in Consigli di Quartiere, perché in quella direzione bisogna andare, pensando, appunto, che non abbiamo di fronte delle Municipalità con perimetri figli di una storia millenaria del passato, non sono Municipi che nascono dalla storia medioevale di questo Paese, non sono l’espressione dei cento campanili della città, queste sono istituzioni nuove che si ritagliano dentro un perimetro antico che è il nostro e il loro valore non è nella loro cultura tradizionale, molti Consiglieri qua so che sostengono addirittura la perplessità di Municipi che vanno dalla periferia del centro storico alla periferia della città, cioè i cosiddetti spicchi, le cosiddette fette della città.
    Se questo è, ho ripetuto più volte qua, ci sono delle peculiarità che si chiamano Quarto Oggiaro, Lorenteggio, Lambrate, insomma, che devono trovare un loro modo di espressione non burocratizzato soltanto nella logica della nascita dei Municipi, quindi ho qualche perplessità, ho fatto la battaglia sull’aumento del numero dei Consiglieri, non per introdurre un argomento di grande dibattito politico, ma per dimostrare come in alcuni Municipi il numero dei Consiglieri avrebbe potuto garantire di più non la partecipazione dei partiti, ma dei cittadini. Citavo ad esempio dei grandi Municipi della periferia di Parigi che addirittura a parità dei nostri Municipi, hanno 61 Consiglieri comunali, ma hanno la forza di dire che nel Municipio centrale hanno meno del numero che noi prevediamo, perché la borghesia forse non ha bisogno di tanta democrazia, chi vive nei quartieri più disagiati che ha bisogno di più. Con questo spirito non demagogico, ma reale, concreto, dico che forse potevamo fare di più.
    omissis

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