Mondoperaio
Associazione Riaprire i Navigli



  • 15 febbraio 2016 - INTERVENTO NELLA SEDUTA DEL CONSIGLIO COMUNALE DEL 15 FEBBRAIO 2016 -- N/250 Referendum popolari – Modifica articolo 12, comma 2, dello Statuto del Comune di Milano. Il presente provvedimento non comporta spesa.

    INTERVENTO IN BOZZA
    SEDUTA DEL CONSIGLIO COMUNALE DEL 15 FEBBRAIO 2016
    omissis

    N/250 Referendum popolari – Modifica articolo 12, comma 2, dello Statuto del Comune di Milano. Il presente provvedimento non comporta spesa.

    CONSIGLIERE BISCARDINI: Grazie, Presidente. Mi scuso perché prima era stata accesa per sbaglio, adesso sono arrivato in ritardo.
    Volevo esprimere anch´io un apprezzamento per questo provvedimento, che poi è stato discusso nella Commissione e che è stato sottoscritto da più Consiglieri, e volevo ricordare al consigliere Tatarella che mi sembra che questo provvedimento, questa modifica dello Statuto sia conforme ad un´idea di partecipazione diretta che veda nei referendum un momento importante della partecipazione dei cittadini, ma anche della capacità di decisione nel momento in cui un referendum incide anche sui referendum di carattere propositivi. Naturalmente non sono solo i referendum che potrebbero essere messi in pratica dall´Amministrazione comunale per allargare la sfera del governo dei cittadini nella decisione delle cose pubbliche, ma questo è un passo importante che, se non sbaglio, verrà anche utilizzato e applicato anche nella raccolta delle firme dei referendum che il consigliere Cappato insieme al movimento MilanoSìMuove ha riproposto e ha proposto per la raccolta che i cittadini dovranno effettuare nei prossimi mesi, mi auguro prima delle elezioni del giugno prossimo.

    omissis

    N/252 - PROCEDURA DI ADOZIONE E APPROVAZIONE DELLO STATUTO DELL’AGENZIA PER IL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE AI SENSI DELLA LEGGE REGIONALE 4 APRILE 2012, N.6 “DISCIPLINA DEL SETTORE DEI TRASPORTI”

    CONSIGLIERE BISCARDINI: Grazie, Presidente. Io non sono membro della Commissione Mobilità e quindi non ho potuto seguire il dibattito che c´è stato in Commissione su questo provvedimento. Conosco di riflesso le perplessità che ci sono su questo provvedimento per essere parte del Consiglio metropolitano.
    Due questioni di fondo. La prima riguarda la determinazione del bacino. La determinazione del bacino voluta dalla Regione Lombardia è stata oggetto di discussione, di approfondimenti, perché prefigura un´articolazione poco rispondente all´idea che abbiamo o di città metropolitana o di area metropolitana. L´esempio concreto è la presenza della provincia di Pavia all´interno di questo bacino, che per molti altri servizi, anche a livello regionale, trova connessioni più forti con la provincia di Cremona. Mi risulta che anche alla Provincia di Pavia c´era stato un emendamento, della Lega addirittura, in Commissione, per proporre lo scorporo della provincia di Pavia da questo bacino in modo da rendere l´area metropolitana più coincidente con questa Agenzia e quindi riportare il tema dei trasporti ad un territorio più omogeneo che con la provincia di Pavia ci azzecca pochissimo.
    La seconda considerazione - e ringrazio il consigliere De Pasquale per l´illustrazione delle problematiche, che sono molto maggiori, io credo, di quanto non appaia - riguarda il tema del ruolo di Milano nei confronti della Città metropolitana, discussione non fatta sostanzialmente. O la Città metropolitana c´è, o la Città metropolitana non c´è. La Città metropolitana ha competenze esclusive, in base alla Legge Delrio, in materia di trasporti e a mio avviso su questa vicenda (l´assessore Maran è là) non c´è stato un approfondimento come doveva esserci, perché, come vedete, il bacino tiene dentro una città metropolitana più tre province, ma le Province non hanno competenza in materia di trasporti al pari di come ce l´ha in forma esclusiva la Città metropolitana e questo crea un problema in più perché abbiamo due, in questo caso quattro, ma insomma due Istituzioni di forma diversa: le ex Province e la nuova Città metropolitana, che devono concorrere a stabilire una politica dei trasporti partendo da competenze fra loro diverse.
    Per la verità l´interpretazione che do io della Legge Delrio e delle funzioni prevalenti, anzi, fondamentali, così dice la Legge Delrio, in materia di trasporti fa sì che questa materia doveva essere, a mio avviso dovrebbe essere di esclusiva competenza della Città metropolitana, non di una competenza concorrente fra Città metropolitana e Comune di Milano. Vedo che la questione non interessa quasi nessuno, ma è complessa nella misura in cui o questa Città metropolitana almeno per le funzioni fondamentali riesce a esercitare le competenze che le sono attribuite, oppure rischiamo noi di affossarla in modo deliberativo, cioè dobbiamo essere coscienti di quello che sta avvenendo. Cioè noi avremmo dovuto, dopo l´entrata in vigore della Legge Delrio, cercare di capire il ruolo di Comune di Milano nei confronti di questa Agenzia, che a mio avviso avrebbe dovuto praticamente sparire, la dico così. Questa è una funzione della Città metropolitana e il Comune di Milano in qualche modo avrebbe dovuto uscire dall´Agenzia dei trasporti, non c´entra niente, ci ficca il naso, ma ficca il naso su una funzione che la Legge Delrio dice che è fondamentalmente, fondamentale della Città metropolitana. La cosa è talmente evidente che il conflitto di attribuzione di competenze si riverbera nel conflitto d´interessi fra il Comune di Milano e la Città metropolitana, addirittura nella figura del Sindaco, che occuperebbe, in base a questo statuto, due posti nell´assemblea: una volta in quanto sindaco della Città metropolitana e una volta in quanto sindaco del Comune di Milano.
    E´ chiaro, per essere chiari, poi possiamo andare in campagna elettorale a dire che siamo difensori del Comune di Milano, rappresentiamo i cittadini di Milano, non ce ne frega niente dei 2 milioni di cittadini che si troveranno un sindaco metropolitano che loro non hanno eletto (tale è la Legge Delrio) e non ce ne frega niente del fatto che nonostante la funzione fondamentale dei trasporti è assegnata alla Città metropolitana, il Comune vuol dire la sua... E la dice, attenzione, con margini di ambiguità molto forti. Io ho rilevato qui, leggendo velocemente questo blocco di carta in questi pochi minuti, che c´è un punto dove si dice che tra le funzioni dell´Agenzia c´è ”l´affidamento dei servizi di trasporto pubblico locale, nel rispetto della normativa vigente, per l´intero bacino con funzione di stazione appaltante secondo criteri di terzietà eccetera”. Cito questa cosa, io non conosco il dibattito che c´è stato tra l´assessore Maran, la Consigliera delegata Censi, la Regione Lombardia, ma mi risulta che conflitto c´è stato, conflitto istituzionale naturalmente, c´è stato un conflitto istituzionale, ma questa frase, se male interpretata e se non porta - come io mi auguro voglia il consigliere De Pasquale visto che è l´unico mio interlocutore oggi in questo dibattito sull´Agenzia dei trasporti - se non porta, ad esempio, allo scorporo delle gare, io sono del parere che addirittura è un errore che noi a Milano, Milano città, si faccia un´unica gara per l´assegnazione dei trasporti, ad esempio, metropolitani, filovia e tram, sono tre modelli di esercizio completamente diversi che potrebbero benissimo essere gestiti da tre società diverse che dovrebbero stare in competizione. Ma la gara che fa il Comune di Milano è una gara che riguarda tutte le modalità di trasporto, sicché l´ATM grossomodo la vince o la vincerebbe a mani basse avendo questa esperienza. Ma guai se l´interpretazione ristretta di questa norma volesse dire che addirittura facciamo una gara per la gestione dei trasporti di tutta l´Agenzia dei trasporti, cioè della città metropolitana, della provincia di Pavia, della provincia di Monza e della provincia di Lecco, che vuol dire che una sola azienda gestirebbe il trasporto di tutta questa roba qua, così come sta scritto, che può essere ATM come può essere magari la RATP francese che magari ha più forza per competere su un bacino così grande. Allora o è chiaro che l´obiettivo è dare la programmazione in mano all´Agenzia, dare all´Agenzia in mano le modalità di gara dei futuri servizi di trasporto... ma che questo non vuol dire la costruzione di un´elefantiasi che non è economicamente, forse, la forma migliore per gestire i trasporti.
    Ma il dibattito qui non c´è e mi risulta che ci sia stato in altra sede, quella della Città metropolitana e in parte quella della Regione Lombardia.
    Quindi io vedo in questo provvedimento senz´altro la necessità che si vada, perché ce lo chiede la Regione Lombardia, verso la gestione delle Agenzie, ma l´introduzione della Città metropolitana che si è sovrapposta in qualche modo al tema delle Agenzie dovrebbe in qualche modo far ripensare al modello che noi abbiamo di fronte (lo dico per il consigliere Rizzi che è arrivato adesso e che si è iscritto). Io sostengo la tesi brutale che la Città metropolitana sia il soggetto competente quasi in maniera esclusiva dei trasporti della città metropolitana perché così dice la Legge Delrio, cioè dice che i trasporti sono una funzione data alla Città metropolitana come funzione fondamentale, perché è chiaro che noi oggi abbiamo un pregresso che fa sì che il Comune di Milano, con la propria grande Aziende, che peraltro ha anche un´efficienza che tutti gli riconosciamo, come l´ATM, eserciti una pressione politica e aziendale su tutto il circondario; noi sappiamo che c´è una tendenza espansionistica di ATM di occupare servizi e quote di servizi che vanno oltre il proprio territorio e noi al Comune di Milano glielo abbiamo lasciato fare perché abbiamo pensato che questo avrebbe potuto portare nelle casse di ATM delle risorse che poi ricadevano positivamente nel Comune di Milano, ma se l’obiettivo sono i cittadini e non il bilancio delle aziende, e di questo non si parla, il tema è che vantaggio avranno i cittadini dopo che noi questa sera votiamo questa agenzia. Per esempio avranno la tariffa integrata? La tariffa integrata può arrivare fino a Pavia? Non lo so. Mi sembra un po’ ambizioso e un po’ demagogico anche per certi versi. Questa delibera interviene qua come se fosse un fatto burocratico mentre sappiate che è il frutto, perfino in casa del Partito Democratico (mi risulta), di dibattiti non del tutto tranquilli perché l’arrivo della Città metropolitana ha cambiato le carte in tavola. Noi stiamo probabilmente avviando un provvedimento che può essere un boomerang per com’è scritto, che aprirà conflitti e non risolverà questioni sia dal punto di vista istituzionale sia dal punto di vista finanziario sia dal punto di vista dei servizi erogati al cittadini e - vedremo cosa succederà nel 2017 – essenzialmente conflitti sulla modalità di mettere in gara i nostri servizi di trasporto, perché, se l’obiettivo è far risparmiare i cittadini, le gare devono essere effettivamente competitive. Per essere competitive non possono riguardare territori troppo vasti, perché nei territori troppo vasti vincono soltanto società tendenzialmente monopolistiche e non possono vincere società piccole, ma contemporaneamente virtuose. Questo è il punto di questo dibattito che abbiamo di fronte.

    omissis

    torna indietro »