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  • 15 aprile 2016 - INTERVENTO NELLA SEDUTA DEL CONSIGLIO COMUNALE DEL 15 APRILE 2016

    omissis


    RELAZIONE DELLA COMMISSIONE DI INCHIESTA RELATIVA ALL’ESPOSIZIONE UNIVERSALE TENUTASI A MILANO NEL 2015, AI SENSI DELLA DELIBERAZIONE N. 258

    CONSIGLIERE BISCARDINI: Grazie Presidente.
    Quando io votai a favore di questa Commissione, dissi una banalità, cioè dissi che in qualunque Città del mondo, in cui si spendevano in pochi mesi 1.500.000.000 di euro e forse di più, si sarebbe fatta una Commissione per capire cosa è successo e come sono state effettuate queste spese, anzi devo dire che la tradizione delle cosiddette ricerche ex post, che poi sono un insieme di valutazioni finanziarie e anche di valutazioni di merito, perché poi il problema non è solo quanto si è speso, ma dove si è speso e come si è speso, meritava, come dire da parte di tutto il Consiglio e allora lo dissi, perché mi auguravo che anche alcuni esponenti della mia Maggioranza votassero con me a favore della Commissione di Expo.
    Ciò non è avvenuto allora e oggi siamo di fronte certamente ad un risultato molto limitato, rispetto alle possibilità che questa Commissione aveva di svolgere il proprio compito, quindi soltanto due considerazioni.
    La prima riguarda il fatto che, non so se è stato qui ricordato, che Expo aveva un preventivo di spesa di 2.500.000.000 di euro, probabilmente di più di preventivo di spesa di quanto non si siano spesi, se è vera la informazione data anche in Commissione dai rappresentanti di Expo che la cifra si aggira intorno a 1.500.000.000 di euro, quindi un dato inferiore, però io non ho partecipato ai lavori della Commissione.
    Questo potrebbe voler dire ah che bello, abbiamo risparmiato, non abbiamo speso di più in un Italia che spende sempre di più del previsto, potrebbe persino, come dire esserci in giro questo tipo di valutazione.
    Il vero problema è capire dove non si è speso, oltre dove si è speso e come si è speso, perché in quei 2.500.000.000 di euro di opere e di spese preventivate, ci sono opere appunto messe in cantiere o previste allora, perché fossero realizzate, se per mille ragioni, ma su questo si dovrebbe anche indagare, su questo la Commissione dovrebbe indagare, queste opere, molte di queste opere non sono state realizzare, cioè perché faccio questo ragionamento?
    Perché tutta la Commissione, noi, anche un po’ con una certa distorsione, ci dedichiamo a capire la contabilità interna al perimetro dell’esposizione universale e non ci stiamo più preoccupando del fatto che questa manifestazione avrebbe potuto lasciare sul terreno opere di grande prestigio per la Città, anzi era una delle voci invocate, cioè facciamo Expo e con l’occasione di Expo avremo anche da parte del Governo centrale, del Parlamento, risorse per realizzare opere, ne faccio una per tutte, la linea metropolitana da Linate alla nuova Stazione Forlanini, che si è fatta, ma poi non è attivata, perché la metropolitana non ci arriva, oppure opere di carattere stradale, che dovevano collegare l’hinterland milanese, più che Milano naturalmente al sito espositivo, opere che poi non sono state completate.
    Ecco perché non si discute di questo? Perché questo dato delle opere non completate è per certi versi il dato che il Presidente della Commissione dovrebbe spiegare, visto che adesso si è premurato di dire che comunque un rapporto alla Città lo farà.
    Ecco, io gli chiedo di fare anche il rapporto sul perché, rispetto alle grandi opere, per cui Expo avrebbe dovuto dare un beneficio e delle ricadute in termini di strade, di trasporto, di opere alla Città, queste opere poi non si sono realizzate.
    Non si sono realizzate perché non avevamo i progetti pronti? Non si sono realizzate perché poi i finanziamenti non sono arrivati nella misura in cui dovevano arrivare? Ecco, il primo dato eclatante che io porto qua oggi è che non è vero che si è speso di più rispetto al preventivo, si è speso meno rispetto al preventivo e facciamo di questa questione una questione di buon governo, non solo di natura scandalistica, come magari si tende a fare quando si avviano delle Commissioni di Inchiesta.
    La seconda considerazione riguarda invece i costi delle opere, che sono stati sostenuti per attrezzare il sito, che non risultano questi invece del tutto chiari, quindi stiamo parlando dei costi delle opere interne al sito, che non risultano del tutto chiari rispetto alla contabilità che almeno io ho avuto modo di vedere, non sono talmente chiari al punto che di fronte ad una dichiarazione iniziale che il bilancio di Expo era un bilancio attivo, poi abbiamo scoperto che molte istituzioni, fra cui, come è stato ricordato la Camera di Commercio o la Provincia di Milano non hanno versato le loro quote, però almeno per quanto riguarda la Provincia di Milano, sappiamo che è intervenuto il Governo con un decreto sulle grandi opere del Paese, dentro il quale in un elenco di spese diverse, c’è stata una copertura di 60.000.000 di euro da parte del Governo verso la fine dell’anno, quatto, quatto, che copre il disavanzo di una risorsa non pagata dalla Provincia e addirittura la cosa grave in quel caso è che il Governo non è che ha messo 60.000.000 di euro e più, ma li ha stornati rispetto ad un’opera che la Provincia riteneva essenziale, andiamo a dirlo ai cittadini li rinviate, se invece di avere la tranvia a Milano rinviate, non avranno niente perché quei soldi sono finiti nei conti di Expo.
    Questo è uno scandalo politico, non è un problema della Commissione di Inchiesta, è una vergogna politica, cioè che il Governo decida lui come destinare i fondi che gli Enti Locali e le Province hanno deciso di destinare e li usi per ripianare un buco, perché se non ci fosse stato il buco, non ci sarebbe lo storno di quel finanziamento.
    Ultima considerazione e mi limito qui nel dibattito, che è il comportamento nostro, è sempre bene essere critici, ma anche essere responsabilmente autocritici se occorre.
    Noi abbiamo cercato di avviare una Commissione di Inchiesta, perché potesse lavorare, io mi domando ancora perché non si possa proseguire e non si possa dare alla Commissione di Inchiesta i tempi per proseguire la propria attività, nessuno ci impedisce secondo me una decisione politica naturalmente di questo genere, però sta di fatto che abbiamo dovuto fare una Commissione di Inchiesta per informare il Consiglio Comunale, che ancora non è informato del tutto e per informare i cittadini di come sono andate le cose.
    Siccome io credo che in democrazia, nei modelli di democrazia compiuta, il tema dell’informazione è il primo livello per poter esercitare qualunque tipo di funzione di controllo sia da parte dell’organo preposto, cioè il Consiglio Comunale, sia da parte democraticamente dei cittadini, che possono esprimersi e controllare ciò che avviene nel palazzo, noi siamo di fronte, questo sì ad una vera brutta pagina della storia della nostra Amministrazione.
    Fare una Commissione di Inchiesta per chiedere quali sono i conti veri di Expo, è già di per se il segno che le cose non funzionino, così come non hanno funzionato e così come il Presidente mi ha detto, non si è avuto il tempo necessario, nemmeno tra oggi e la seduta di questa sera per formulare una relazione compiuta e approfondita dell’avvenimento, ma sta il fatto che, comunque la informazione su questa vicenda non è completa come avremmo voluto.
    Mi risulta interessante però che la società non dorma, la società milanese non dorma e potrebbe arrivare al Presidente pro tempore chiamiamolo così o al Sindaco o a noi, via, via anche nei prossimi giorni, delle richieste di chiarimento da parte di professori universitari, gente che fa i conti, gente che via, via in queste ore, magari sta cercando di capire come sono andate effettivamente le cose.
    Ecco, io credo che questa porta di informazione va tenuta aperta e se fossimo bravi chiuderemmo i lavori di questa sera, almeno che non ci sia la proroga, come io propongo del dibattito di questa sera rispetto alla relazione del consigliere Palmeri, dando mandato anche al prossimo Consiglio Comunale, di avviare subito chiamiamola Commissione, chiamiamola come vogliamo, io preferisco chiamarla ricerca ex post.
    La mia prima ricerca ex post nella storia delle Amministrazioni Locali che io conosco, è la ricerca ex post fatta sui danni e sugli interventi straordinari in Valtellina e ci sono volumi, è tutto scritto, chiaro, fu incaricato allora l’IRE a fare questa ricerca, poi i volumi sono serviti al Comune addirittura per migliorare le procedure attuative di opere successive, di interventi successivi e forse sono anche stati usati là dove era necessario che lo fossero anche dalla magistratura per intervenire dove c’era il dolo, ma io non parto mai dal fatto che ci sia il dolo, io non credo che volutamente ci sia stato dolo, questo è che involontariamente ci sia stato il dolo, ma anche questo non è il problema di fondo.
    Quello che noi dobbiamo chiarire alla Città è il quadro complessivo e realistico dei conti, questa è la prima cosa, poi il resto si vedrà.
    omissis

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