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  • 23 giugno 2014 - Articolo 21 consigliere Biscardini - CC 23 giugno 2014 - Apprezzamenti per l´accoglienza dei profughi siriani in sosta a Milano da parte dell´Amministrazione. Ricordo di Emilio Caldara

    INTERVENTO AI SENSI DELL’ART 21
    SEDUTA DEL CONSIGLIO COMUNALE DEL 23 GIUGNO 2014
    omissis
    Il Presidente Rizzo dà la parola al consigliere Biscardini.
    Il consigliere Biscardini così interviene:
    ”Grazie, Presidente. Io volevo dare una nota positiva a questo dibattito in modo particolare alla visita che alcuni di noi Consiglieri Comunali hanno fatto venerdì scorso insieme all´assessore Majorino alla Stazione Centrale di Milano per incontrare quel giorno, ma noi sappiamo che prima di quel giorno ci sono stati tanti altri giorni e ce ne saranno altri, per incontrare i profughi siriani. Sono stato molto impressionato da quella visita, positivamente, da tanti punti di vista. Prima di tutto il punto di vista della capacità, già sottolineata per certi versi da Iezzi su un altro versante che è quello delle nostre strutture amministrative capaci, in questo caso, addirittura, di essere facilmente adattabili ad affrontare una situazione nuova come quello dell’accogliere alla Stazione Centrale dei profughi che arrivano in treno dal Sud di Italia.
    Sono stato impressionato positivamente dal fatto che questo avviene in un clima di grande serietà politica, cioè con valore, come una amministrazione laica deve dare ad una problematica di questo genere, che è prima di tutto il rispetto delle persone, il rispetto della loro fede religiosa, il rispetto della loro provenienza, il rispetto anche, in qualche caso, delle loro generalità. Sono stato ben impressionato che questa iniziativa sia stata fatta dal Comune di Milano e dall´assessore Majorino da molte settimane e probabilmente dovrà essere impegnato, l´Assessore, anche nelle prossime. Questi sono cittadini che fanno un lungo percorso, dalla loro terra d’origine, fanno un viaggio di molti mesi lungo le coste del Mediterraneo, poi in nave, poi in treno ed hanno una meta che è il Nord Europa, la meta dell’Europa più ricca, non dell’Italia, che soffre crisi economiche di ogni natura. Quindi, usano Milano, come mi hanno detto i funzionari del Comune, come un luogo di riposo per qualche giorno, per qualche ora, prima di prendere un nuovo treno e ripartire. Fantastica questa definizione: Milano città del riposo per dei profughi che vanno dalla Siria alla Germania e alla Svezia. Oso dire che è una iniziativa buona, concreta, segno di solidarietà, segno di una cultura riformista che mi appartiene, pratica, non ideologica, efficace e la collego senza retorica al fatto che domani qui a Palazzo Marino si ricorderanno i cento anni dell’insediamento a Palazzo Marino del Sindaco Caldara, avvenuto esattamente 100 anni fa, dopo che Caldara era stato eletto il 18 giugno 1914; ricordo che Caldara tra le prime cose che ebbe ad affrontare era proprio non i profughi che venivano da paesi lontani, ma il ritorno dei militari o dei feriti che venivano dalla guerra e che avevano bisogno da questo Comune un po’ di aiuto, un po’ di solidarietà e un po’ di attenzione.
    Ecco, io credo che questa cosa sia molto importante, perché in mezzo a mille liti che facciamo, la IUC, la TASI, la TARSU, il bilancio, le questioni che riguardano Expo e tante altre cose che affliggono anche noi milanesi, questa iniziativa del saper accogliere i profughi e di ricordare una cultura riformista è, a mio avviso, assolutamente fondamentale.
    Domani il titolo del libro che viene presentato, lo dico alla Lega, per una provocazione simpatica, è: “Il Barbarossa a Palazzo Marino”, perché il ruolo che Caldara si diede era proprio quello del Barbarossa, del risolvere i problemi con grande spregiudicatezza, grande realismo, grande concretezza, fuori dalle logiche della politica che purtroppo non c´è più, ma c´è, purtroppo, nelle sue manifestazioni peggiori, in questa fase della politica italiana”.
    omissis

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