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VERONESI. ADESSO SI CAPISCE CHI E PERCHE’ NON L’HA VOLUTO SINDACO - Venerdi, 18 Novembre 2005
“Umberto Veronesi con le sue parole ha esplicitato oggi la sintesi di un grande programma laico e liberale, un programma di diritti umani, civili e sociali, alternativo a tutti coloro che da destra come da sinistra con i loro comportamenti rischiano di piegare la laicità della Stato all’invadenza delle gerarchie vaticane.”
Lo ha dichiarato il Sen. Roberto Biscardini dello Sdi, che ha aggiunto:
“Adesso si capisce perché dalla Margherita ma anche da alcuni settori della sinistra sensibile ai richiami della Chiesa è stato posto il veto alla sua candidatura a sindaco di Milano.
E si incomincia a capire anche perché forze, più o meno occulte, abbiano guidato l’iniziativa dei suoi oppositori. Altro che “farlo fuori”, perché troppo di destra. No, a Veronesi è stato impedito di candidarsi a sindaco perché troppo laico e troppo riformista anche per una parte importante del centrosinistra.
Se alcuni partiti hanno contrastato la sua elezione, questa prospettiva non sarebbe assolutamente chiusa oggi se Veronesi avesse ancora voglia di scendere in campo, anche candidandosi alle primarie del centrosinistra per rappresentare senza schematismi la cultura laica e liberale di Milano. Se Veronesi decidesse di candidarsi vincerebbe oggi le primarie e domani le elezioni. Sarebbe votato dalla stragrande maggioranza del popolo del centrosinistra anche contro le indicazioni di quei dirigenti politici che per dimostrarsi obbedienti alla Chiesa e per fare gli interessi di qualcun altro che non è ancora venuto allo scoperto, hanno messo in pericolo il successo della coalizione.”



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